È un intervento complesso che si articola nelle seguenti fasi 

• Separazione del movimento dalla cassa 
• Smontaggio completo del movimento in ogni sua parte e lavaggio in macchinario apposito con liquidi prodotti unicamente per lo scopo. 
• Esame ottico di ogni parte e sostituzione di eventuali parti usurate, arrugginite o rotte con ricambi originali (in questo caso, segnaliamo che non sono reperibili ricambi per movimenti compatibili, quindi il ricambio originale è l’unico disponibile). 

• A questo punto il movimento viene rimontato, con una particolare attenzione alla lubrificazione, molto importante per il funzionamento degli anni a seguire, per questo intervento si impiegano oli e grassi specifici per le diverse parti del meccanismo, come da istruzione delle case produttrici. 
• Al termine, viene effettuato un primo controllo delle funzionalità meccaniche e della regolazione del tempo con l’utilizzo di un apposito strumento detto cronocomparatore digitale. 

• La cassa ed il bracciale vengono lucidati e satinati nel modo più fedele possibile alla produzione originale, al fine di dare anche esteriormente la stessa cura che viene dedicata al movimento. 

Viene utilizzata per lo scopo una lucidatrice ad aspirazione ed una macchina ultrasuoni a temperatura variabile per eliminare tutti gli agglomerati anche nelle parti più piccole, nascoste o interne alle maglie del bracciale in acciaio. 

Il risultato finale è sorprendente, l’aspetto esterno dell’orologio si trasforma e riacquista la lucentezza ed il fascino originali. 

• Segue il riassemblaggio cassa-movimento ed una seconda regolazione nelle cinque posizioni, ed alla fine l’orologio trascorre qualche giorno su un simulatore di polso con temporizzatore, per far sì che la regolazione in movimento sia fedele alla regolazione media calcolata nelle cinque posizioni statiche. Strumento fondamentale soprattutto per controllare il corretto funzionamento dell’automatico e verificare che la durata di riserva di carica sia nei parametri. 

Gli orologi con movimento al quarzo analogico, o più semplicemente con il quadrante classico a lancette, hanno un ruotismo simile a quelli meccanici, con la differenza che la propulsione è trasmessa da un circuito elettrico ad una bobina posizionata su uno statore con un motore passo-passo, per questo vediamo sul quadrante una frequenza diversa da quelli esclusivamente meccanici.

Il trattamento di revisione delle parti meccaniche ed il ricondizionamento delle parti esterne dell’orologio al quarzo analogico è lo stesso che avviene negli orologi a carica manuale o automatici, solo che al posto della regolazione del tempo viene effettuato un controllo delle parti elettriche con tester alimentati appositi, in modo da verificare il corretto funzionamento e che il consumo sia nei parametri.

Impermeabilità

Sui modelli in cui si rende necessario, viene ripristinata l’impermeabilità dell’orologio, con la sostituzione delle parti che la determinano quali giunto fondo, giunto vetro, pulsanti etc. Successivamente viene effettuato il controllo finale con un moderno macchinario a depressione d’aria Witshi e, con la classica Calypso a pressione acqua/aria, non solo è possibile individuare il punto preciso dell’ eventuale infiltrazione ma anche verificare la precisione dei profondimetri e delle segnalazioni ottiche ed acustiche nei computer subacquei .

Al termine viene comunicato il grado di impermeabilità dell’orologio, con alcuni consigli o limitazioni sul suo utilizzo, sempre e solo allo scopo di consentire al vostro orologio una vita più lunga possibile.

Gli unici modelli che rientrano nella schiera dei subacquei con un’ermeticità ripristinabile nel tempo sono quelli che montano fondo a vite, corona a vite, vetro minerale su giunto, con una particolare attenzione ai pulsanti.

In questo caso bisogna aprire una parentesi importante, perché nessun pulsante (compresi quelli a vite) è prodotto in modo da comprimere la guarnizione, ma solo ad impedirne il movimento; quindi, la tenuta è solo affidata ad un o-ring nel canotto dell’albero del pulsante. A questo riguardo, anche nei computer subacquei professionali, seppure provvisti di pulsanti diversi da quelli usati in orologeria, i produttori raccomandano che non vengano premuti in immersione, aggiungendo che andrebbero calzati non troppo in prossimità del polso per evitare la loro pressione involontaria con i movimenti di quest’ ultimo.

Altro dato da tenere presente, è che in immersione la pressione aumenta di 1 bar ogni 10,33 metri, quindi, essendo la pressione atmosferica a livello del mare pari ad 1 atm, quando avremo raggiunto i 20 metri di profondità la pressione dell’acqua sarà di 3 atmosfere circa.

Affrontiamo ora un’altra situazione, che riguarda i materiali con cui le casse degli orologi vengano prodotte. Abbiamo riscontrato che la sudorazione del polso ed il passare degli anni hanno creato su parecchie casse una vera e propria porosità, visibile ad occhio nudo, compromettendo l’aderenza delle guarnizioni e riducendo enormemente il grado di ermeticità dell’orologio. Questo caso viene sempre segnalato nel tagliando dell’intervento e la risoluzione è solamente la sostituzione della cassa, quasi sempre operazione economicamente non conveniente o con ricambi non più disponibili.

Ultima ed importante considerazione, sul fondo o sul quadrante dell’orologio viene riportato il massimo livello di tenuta, pressione a cui la cassa ha resistito in laboratorio in posizione statica e a temperatura costante, mentre al nostro polso è spesso sollecitata da pressioni o temperature diverse. Molto spesso un tuffo in mare dalla spiaggia o da una barca crea un impatto con l’acqua ad una pressione superiore a quella di una lenta immersione, contemporanea ad un repentino calo di temperatura fino a 20 gradi in pochi secondi; queste situazioni possono causare modifiche strutturali (soprattutto al giunto del vetro) che possono produrre infiltrazioni o fenomeni di condensa, riscontrati anche nella doccia o in ambienti con condizioni particolari come sauna o bagno turco.

Come ulteriore informazione, si veda la sezione decalogo sull’impermeabilità in cui viene riportato un testo prodotto dalla Associazione Italiana Produttori e Distributori Orologerie.

ASSOROLOGI, l’Associazione Imprenditoriale di categoria aderente alla CONFCOMMERCIO che rappresenta i produttori e gli importatori di orologi, propone un piccolo ma utile decalogo sulla impermeabilità.

Non tutti sanno che un orologio “impermeabile fino a 30/50/100 metri” non significa necessariamente che possa resistere ad eventuali infiltrazioni. Dalla corona o dai pulsanti, durante una nuotata o una immersione, durante le quali le braccia sono verosimilmente in movimento, c’è il rischio che la pressione dell’acqua esercitata sull’orologio sia ben superiore a quella sperimentata in laboratorio in una situazione di staticità dell’oggetto. Questa informazione distorta, porta a danneggiare il prodotto più spesso di quanto si immagini, tanto che le aziende più sensibili al problema si sono poste l’obiettivo di definire un’informativa per il consumatore in materia di impermeabilità degli orologi.

Come garantire l’impermeabilità dell’orologio – Avvertenze per il consumatore

Occorre prestare cura alle occasioni di contatto dell’orologio con l’acqua: ogni orologio riporta delle indicazioni relative alla sua capacità di affrontare l’umidità ed il contatto con l’acqua. Queste indicazioni possono consistere in una generica dizione “water resistant” per lo più completata con un’indicazione quantitativa espressa in metri (mt. 30, 50, 100, ecc.) o in atmosfere (atm. ovvero bar 3, 5, 10, ecc.). In realtà, però, queste profondità (e la relativa pressione) corrispondono ai limiti di tenuta dell’orologio in condizioni di prova statica (prova di laboratorio).

Quando è in movimento, cioè in tutte le condizioni normali di utilizzo, la pressione a cui l’orologio è sottoposto può essere anche notevolmente superiore a quella generata dalla semplice profondità di immersione. Una semplice doccia, a seconda della forza del getto d’acqua, può sottoporre l’orologio ad una pressione superiore a quella di una immersione superficiale.